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Vita e opere di uno dei caratteristi più prolifici del cinema americano, Moroni Olsen

Scorrendo i titoli dei vecchi film di Hollywood prodotti tra gli anni Trenta e la prima metà degli anni Cinquanta, risalta agli occhi un caratterista dal singolare nome di Olsen Moroni.
Moroni Olsen nel film Papà diventa nonno (1950)

Vita e opere di uno dei caratteristi più prolifici del cinema americano, Moroni Olsen

Moroni Olsen nel film Papà diventa nonno (1950)
Scorrendo i titoli dei vecchi film di Hollywood prodotti tra gli anni Trenta e la prima metà degli anni Cinquanta, risalta agli occhi un caratterista dal singolare nome di Olsen Moroni.

Moroni Olsen nacque nel 1889 a Ogden, nello Stato americano dello Utah, da una famiglia appartenente alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (nota anche col soprannome di Chiesa “Mormone”) della quale suo padre era vescovo. I genitori gli diedero il nome di Moroni, uno dei profeti del Libro di Mormon.

Il giovane Moroni studiò dapprima alla Weber State Academy e in seguito all’Università dello Utah, dopodiché mosse i primi passi in teatro fondando una sua compagnia, i Moroni Olsen Players, con la quale iniziò ad esibirsi nei teatri dello Utah.

Trasferitosi a Broadway, dopo una breve attività teatrale, ebbe il suo primo ruolo cinematografico ad Hollywood nel ruolo di Porthos in una trasposizione de “I Tre Moschettieri”, diretto nel 1935 da Rowland V. Lee. Fu quello il primo degli oltre ottanta film interpretati da Olsen. Nello stesso anno ebbe ruoli in altri tre film. L’anno successivo avvenne l’incontro con uno dei registi più famosi dell’epoca, John Ford, che lo diresse in “Maria di Scozia” e “Laratro e le stelle”, entrambi del 1936.

Nel 1937 Walt Disney lo volle come voce dello specchio magico in “Biancaneve e i sette nani”. Fu quella la sua prima attività come doppiatore alla quale seguirà, nel 1946 la voce fuori campo dell’angelo anziano in “La vita è meravigliosa” di Frank Capra.

Ma Olsen ebbe anche ruoli come attore in film cult del cinema americano come “Il padre della sposa” e Papà diventa nonno” (entrambi diretti da Vincent Minnelli e interpretati da Elisabeth Taylor e Spencer Tracy) e soprattutto “Notorius” di Alfred Hitchcock.

Tra i film da lui interpretati non mancarono i western come “Buffalo Bill” di William A. Welman (1944) e “I Pascoli dell’odio” di Michael Curtiz a fianco di Errol Flynn e Ronald Regan (più noto per essere in seguito diventato presidente degli Stati Uniti) e i film di guerra come “Bombardieri in picchiata” diretto nel 1941 da Michael Curtiz e “Arcipelago in fiamme” diretto nel 1943 da Howard Hawks.

Nel 1940 fu onorato di interpretare “La grande missione” di Henry Hathaway, film biografico sulla vita di Brigham Young, il secondo profeta della Chiesa della quale Olsen faceva parte, che guidò i pionieri mormoni nella Valle del Lago Salato dove fondarono Salt Lake City, ancora oggi sede centrale della Chiesa. In questo film, Olsen recita insieme ad un altro divo di Hollywood: Tyron Power (padre della cantante Romina Power ex moglie di Albano).
Durante gli anni di permanenza ad Hollywood, in quanto fedele della Chiesa alla quale apparteneva, svolse per molti anni volontariato come insegnante della scuola domenicale.
Morì nel 1954 e il suo funerale fu officiato dall’allora presidente della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni David O. McKey.

Informazioni sulla pubblicazione

Testo inviato da Raimondo Banchetti
Raimondo Banchetti

Raimondo Banchetti

Laureato in lettere ad indirizzo storico-artistico, appassionato di musica, ha studiato diversi strumenti, sia a fiato che a corda.
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