Il primo appuntamento, sostenuto dalla Fondazione Guido d’Arezzo, coincide con l’apertura della stagione di prosa del teatro “Petrarca” di mercoledì 1 novembre quando è in programma “Romeo e Giulietta” con la regia di Gigi Proietti. La serata prenderà il via alle 19.00 con un laboratorio nella sala multimediale della stessa Fondazione Guido d’Arezzo che fornirà un’introduzione a questo spettacolo dalla prospettiva dell’attore attraverso la spiegazione delle dinamiche del palcoscenico, la conoscenza dell’autore, del testo e dei personaggi, la prova di alcune scene e l’approfondimento delle diverse componenti espressive, mimiche, posturali o interpretative. Questo momento sarà seguito alle 21.00 dal trasferimento in teatro per assistere allo spettacolo dalla prospettiva dello spettatore, potendo così godere di una modalità di fruizione maggiormente consapevole e informata.
Il format ormai rodato di SpettAttori sarà rinnovato anche in occasione di “Pagliacci all’uscita” di Roberto Latini che, inserito all’interno del Festival dello Spettatore, prevede il laboratorio alle 17.30 di sabato 4 novembre nei locali della Libera Accademia del Teatro e la visione dell’opera alle 21.15 di sabato 11 novembre al teatro Mecenate. Una serie di incontri sarà prevista anche tra febbraio e aprile del 2024 in occasione della stagione Z Generation delle Officine della Cultura che, dedicata alle nuove generazioni, sarà ospitata dal teatro “Pietro Aretino”.
«SpettAttori – ricorda Amina Kovacevich – è un progetto della Libera Accademia del Teatro caratterizzato da originalità e completezza dell’esperienza teatrale. I partecipanti, infatti, vivranno un continuo passaggio da “attori” a “spettatori”, con una formazione teatrale a tutto tondo per favorire una fruizione degli spettacoli maggiormente consapevole e informata. Ad arricchire ogni serata contribuirà anche l’elemento di socializzazione, di aggregazione e di condivisione che scandirà l’intero laboratorio. Il tutto, a partecipazione gratuita grazie alla sinergia con varie realtà culturali cittadine».