Ancora oggi, la cena pasquale presso gli Ebrei si svolge secondo un preciso ordine detto Seder. Ci si nutre di cibi amari per ricordare l’amarezza della schiavitù egiziana e la stupore della libertà ritrovata. Per celebrare la Pasqua gli israeliti al tempo di Gesù ogni anno si recavano a Gerusalemme. Anch’egli vi si recava. La sua morte avvenne, infatti, in occasione della pasqua ebraica. Egli per i cristiani è l’agnello pasquale che risparmia dalla morte, il pane nuovo che rende nuovi (cfr 1Cor 5,7-8).
Va ricordato che la Risurrezione di Gesù viene annunciata da alcune donne, che secondo l’antico Diritto ebraico, erano inabilitate a testimoniare, quindi con questo evento che le vede messaggere e testimoni, viene anche ad inserirsi un evento storico nella socialità ebraica. Dopo la risurrezione di Gesù, gli apostoli riescono a intercettare il disperato bisogno di salvezza presente nel cuore di ogni uomo.
L’annuncio sorprendente del vangelo, non è però l’invito a fare qualcosa per salvarsi, ma a cambiare anzitutto mentalità, non ci si salva né da soli, né con le proprie forze, ma accettando di camminare insieme agli altri sotto la guida dello stesso Spirito d’amore, con cui il Padre guida e sostiene i suoi figli. Da sempre questa è l’esperienza praticata dall’Ordine Ecumenico Ospedaliero di San Giovanni – Ecumenical Hospitaller Order of Saint John, che ancora oggi persegue con molteplici attività, scopi di assistenza ospedaliera, di promozione dell’ecumenismo, di assistenza a particolari categorie di bisognosi, di natura spirituale, oltre che di carattere culturale. Dal 2016, i colori delle insegne dell’Ordine Ecumenico, sono costituite da una croce ottagona rossa in campo oro con corona Bizantina. Le quattro ali della croce stanno a significare le virtù cardinali (prudentia, iustitia, fortitudo, temperantia), e le otto punte, e il centro in cui esse convergono, le nove beatitudini:
1. Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli;
2. Beati i mansueti, perché essi possederanno la terra;
3. Beati coloro che piangono, perché essi saranno consolati;
4. Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché essi saranno saziati;
5. Beati i misericordiosi, perché essi troveranno misericordia;
6. Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Dio;
7. Beati i pacifici, perché saranno chiamati figli di Dio;
8. Beati quelli che soffrono persecuzioni per causa della giustizia, perché di loro è il regno dei cieli;
9. Beati voi quando vi oltraggeranno, e mentendo, diranno di voi ogni male per causa mia; rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompense, nei cieli; poiché così han perseguitato i profeti che vi precedettero.
Gli odierni Cavalieri dell’Ordine Ecumenico di San Giovanni – Ecumenical Hospitaller Order of Saint John che oggi sono presenti, attivi, più che mai determinati a portare avanti la loro missione, sono orgogliosi di chiamarsi i “Cavalieri del 2000”, come a sottolineare una sostanziale diversità rispetto ai Cavalieri che li hanno preceduti. Questi infatti difendevano i valori con la spada, loro lo effettuano in forme rispettose della vita altrui, impugnando le armi della volontà, dell’impegno economico e operativo, della solidarietà e dell’amore per il prossimo, creando un servizio di collaborazione Internazionale, attuando intesa e interculturalità internazionale, progettando nuovi meccanismi organizzativi ed operativi, idonei al moderno operare, per consentire una presenza nella Società reale, efficace ed attiva. Oggi, chiunque potrebbe “passare oltre” chiedendo di entrare a far parte dell’Ordine, ma Il primo requisito che ognuno in cuor suo deve verificare è quello di essere disposto a cercare non solo se stesso, ma gli altri.