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Panchine: storia e curiosità dei principali prodotti di arredo urbano

Che sia un grande parco urbano, una piccola piazza o un belvedere, a farla da padrona ci sarà sempre lei: la panchina.
Storia della panchina
Foto di irollo.it

Panchine: storia e curiosità dei principali prodotti di arredo urbano

Storia della panchina
Foto di irollo.it
Che sia un grande parco urbano, una piccola piazza o un belvedere, a farla da padrona ci sarà sempre lei: la panchina.

Uno dei prodotti principali dell’arredo urbano è la panchina. Che sia un grande parco urbano, una piccola piazza o un belvedere, a farla da padrona ci sarà sempre lei.

Legno, ghisa, ferro, pietra sono i materiali maggiormente utilizzati per la sua realizzazione ma molteplici sono i modelli per meglio adattarsi al contesto in cui è inserita una panchina.

“La panchina è un luogo di sosta, un’utopia realizzata. È vacanza a portata di mano. Sulle panchine si contempla lo spettacolo del mondo, si guarda senza essere visti e ci si dà il tempo di perdere tempo, come leggere un romanzo.”
(Beppe Sebaste. Panchine: come uscire dal mondo senza uscirne. Milano: Laterza, 2008)

Le origini della panchina sono riconducibili all’uso di panche pubbliche, che già nell’antichità facevano parte della vita urbana delle città, come testimoniano i resti di sedute pubbliche ritrovate nella Valle dei Templi e gli scavi di Pompei. Tuttavia, è in Toscana tra il XIV e il XV secolo che le panche assumono maggiore importanza, in concomitanza con un processo di valorizzazione delle piazze, delle logge e delle vie principali, che porterà alla nascita delle città moderne.

Nelle città toscane lo spazio pubblico inizia ad essere utilizzato per svariati tipi di eventi (matrimoni, processioni, giostre, cerimonie) e la panca di via permette di assistere alle vicende della vita pubblica. In particolare Firenze, dalla metà Quattrocento, si avvia a una frenetica espansione costruttiva e le panche diventano tutt’uno con i nuovi palazzi. Esistono ancora diversi esempi di panche di via come quella che corre intorno a Palazzo Strozzi o quella sotto la Loggia dei Lanzi, altro esempio di luogo di contemplazione dello spazio urbano.

Nel progredire dei secoli, il luogo pubblico ha continuato ad essere percepito come spazio comunitario. L’idea della condivisione del paesaggio urbano è stata elaborata da ogni società in modo diverso e ha condizionato la definizione e la creazione di luoghi vissuti dalla collettività: dagli spazi delle attività lavorative, politiche e istituzionali, a quelli della discussione pubblica, dei servizi e del divertimento. Per questo motivo la disposizione di ogni fontana, ogni panchina, ogni scalinata condiziona il modo di vivere lo spazio pubblico. La panchina, in particolare, è il luogo della pausa per eccellenza e, in quanto tale, assume sempre più importanza mano a mano che i ritmi e la vita delle persone si evolvono diventando più frenetici e veloci.

Durante la prima fase dell’industrializzazione, i metodi di costruzione e i materiali utilizzati dagli architetti per la realizzazione dei sedili da interno vengono riproposti per ambienti esterni e, viceversa, quelli utilizzati all’esterno si ripetono nella creazione degli arredi interni.

Un elemento costruttivo tecnico che avrà una profonda influenza sulla tipologia di panchina è la ghisa, primo dei materiali da costruzione prodotto industrialmente ad essere usato nell’edilizia. Grazie alla sua versatilità, la ghisa ha trovato larga applicazione nella produzione di massa di oggetti di diversa dimensione e destinazione d’uso, come per l’appunto le panchine. Tuttavia, quest’ultime vengono più spesso realizzate combinando materiali diversi: la ghisa sì utilizzata per creare la struttura di sostegno, ma lo schienale o, a volte, soltanto la seduta sono più comunemente costruiti in legno. È con l’industrializzazione che la panchina diventa protagonista della città, al pari dei lampioni, dei ponti, dei grandi magazzini e dei grattacieli.

Arrivando ai giorni nostri le amministrazioni comunali iniziano a capire l’importanza di ambienti accoglievoli e gradevoli anche agli occhi. L’evoluzione della panchina che più ci piace è quella delle panchine letterarie e per fortuna iniziamo a vederne anche in vari paesi italiani. Sotto qualche esempio raccolto sia in Italia che all’estero.

Informazioni sulla pubblicazione

Testo inviato da Irollo Arredo Urbano
Foto di irollo.it
Emiliano Cecchi

Emiliano Cecchi

Web Designer per la PuntoWeb.Net sas, mi occupo anche di editoria online sin dal lontano 1996. Già ideatore e curatore di vari portali, sono il co-founder di LiquidArte.it dove svolgo anche il ruolo di content manager. Sono appassionato di storia e di tutto quanto può accrescere la mia cultura.
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