Nell’ormai lontano 2008, ebbi il piacere e la fortuna di partecipare ad un incontro con Margarethe von Trotta. Detto incontro ebbe luogo a Viareggio nell’ ambito della rassegna Europa Cinema organizzata da Felice Laudadio. Nell’occasione fu proiettato il film “Das Versprechen” (“La promessa”, da non confondersi con l’omonimo film giallo interpretato da Jack Nicholson) in lingua originale con sottotitoli in Italiano.
Il film, che tra gli autori del soggetto e della sceneggiatura vede lo stesso Laudadio insieme a suo fratello Francesco, narra la storia d’amore tra i due protagonisti, Konrad e Sophie, che nel 1961, all’indomani della costruzione del muro di Berlino, tentano la fuga a Berlino Ovest, ma soltanto Sophie ci riesce. Si ritrovano a Praga nel 1968 dove riescono a vivere insieme, venendo però nuovamente separati dall’ invasione delle truppe sovietiche. Sophie è incinta ed entrambi, tornati a Berlino, si sposano con persone diverse, ognuno dalla rispettiva parte del muro, riuscendo a vedersi di tanto in tanto per un breve periodo finché a Konrad, per motivi politici, viene proibito di recarsi all’ Ovest. Dopo una separazione durata ventisette anni, i due protagonisti si ritroveranno soltanto la sera del 9 novembre 1989 in occasione dei festeggiamenti per la caduta del muro.
Margarethe von Trotta, nonostante la sua fama come regista, è una persona di grandissima umiltà. Ci si può parlare come con una vicina d’ombrellone o come una signora incontrata al banco di frutta e verdura al supermercato. Parlando in perfetto Italiano rispose alle nostre domande e ci spiegò alcuni retroscena della lavorazione del film.
La von Trotta, che iniziò la sua carriera come attrice, nonostante i suoi studi come regista, perché all’epoca i produttori rifiutavano di affidare la direzione di un film ad una donna, era invece già nota quando diresse questo film nel 1995, tuttavia incontrò numerose difficoltà per realizzarlo, in quanto all’epoca non c’era più interesse per le vicende storiche e politiche riguardanti la Repubblica Democratica Tedesca. Fu proprio il suo film che aprì la strada al genere nostalgico per la DDR che portò alla produzione di altri film del genere. Alla fine degli anni Novanta, in Germania è stato prodotto un film che non è arrivato in Italia: “Sonnenallee” (1999), seguito, all’inizio degli anni 2000, da film più noti al grande pubblico come “Goodbye Lenin” e “Le vite degli altri”.
Forse l’unico film che ha preceduto “La promessa” è “Go Trabi go” (distribuito anche in Italia col titolo “Quella Trabant venuta dall’ Est”), realizzato nel 1991 con sequel prodotto nel 1992. Si tratta però di un film di cassetta, una commedia senza pretese artistiche che, più che sulla DDR, ruota attorno alla Trabant, l’automobile tipica della Germania Est.
Tornando a “La promessa”, la von Trotta, superati gli ostacoli iniziali, decise di avvalersi, per la produzione del film, di una troupe formata per metà da tedeschi dell’ Est e per l’altra metà da tedeschi dell’ Ovest. Sembrerà strano al pubblico italiano, ma i quasi cinquanta anni di divisione tra Est ed Ovest ha prodotto numerose diversità tra i tedeschi, che tra loro si considerano quasi di due nazionalità diverse. Da qui la decisione della regista di avere maestranze di entrambe le “nazionalità” in eguale misura per la realizzazione del film.
Un altro ostacolo da superare erano le riprese della caduta del muro di Berlino. Per le riprese della costruzione, i filmati d’epoca erano stati realizzati per cinegiornali da operatori professionisti, ma per quel che riguarda la caduta, le riprese erano tutte amatoriali. La von Trotta esaminò decine di filmati, ma non li considerò validi al punto di poter essere inseriti nel film. Decise allora di far pubblicare degli annunci sui giornali locali, nei quali si chiedeva ai berlinesi di presentarsi alla produzione del film e di ripetere davanti alla macchina da presa quello che avevano fatto la sera della caduta. In questo modo furono realizzate le scene di uno dei momenti fondamentali del film.
Nel complesso, la von Trotta ha realizzato un ottimo film nel quale la trama (la storia d’amore tra i protagonisti) si svolge sullo sfondo di uno dei più grandi avvenimenti storici del Novecento. La promessa di fare un film di qualità è stata ampiamente mantenuta.