Marsiglia, aperta al grande pubblico, il 4 Giugno 2022, di Cosquer Méditerranée, la replica della grotta preistorica sommersa: The Cosquer Cave (La Grotte Cosquer), un importante sito di arte rupestre.
La posizione della Grotta, vicino a Marsiglia, attesta che la zona circostante la famosa città marittima, è stata occupata da oltre 26 secoli.
Nel contesto dell’arte paleolitica nel suo complesso, l’originalità dell’arte rupestre di Cosquer risiede nella raffigurazione figurativa di animali marini: i famosi pinguini e foche che, pur non essendo unici (sei dipinti sono stati scoperti, ad esempio, nella grotta di Nerja in Spagna), sono diventati emblematici della grotta di Cosquer. Interessante anche la presenza di due antilopi Saiga nel bestiario dell’arte rupestre, in quanto le poche raffigurazioni di questo animale si trovano abbastanza spesso su oggetti d’arte mobili e sono attribuite alla cultura magdaleniana.
In Provenza, l’unico altro sito noto di arte rupestre è il rifugio roccioso “bisonte” si trova a Ségriès (Moustiers Sainte-Marie, Alpes de Haute Provence). C’è un unico, piccolo bisonte (lungo 18 cm) inciso sulla parete calcarea di questo rifugio roccioso. Ha caratteristiche simili al bisonte inciso nella grotta di Cosquer: arti a forma di Y e corna a forma di U, il che ha portato alcuni ricercatori a concludere che questa incisione sia stata realizzata nello stesso periodo di quelle nella grotta sommersa.
Una grotta sommersa e fragile minacciata dall’innalzamento del livello del mare
La Grotta di Cosquer rischia di scomparire. Il processo di disintegrazione è iniziato 10.000 anni fa: dalla fine dell’ultimo periodo glaciale, l’innalzamento del livello del mare ha sommerso quattro quinti della grotta.
Il restante quinto che è rimasto asciutto è ora minacciato dallo stesso fenomeno, a causa del riscaldamento globale. A una velocità di circa 3 mm all’anno, gli effetti sono già visibili, come osservato dai sommozzatori della ricerca. Sono già scomparse le zampe di un cavallo vicino all’acqua, inghiottite dal mare, il cui livello varia anche a seconda delle maree, con differenze di oltre 15 cm.
La sommersione della grotta ha avuto effetti dannosi e irreversibili. Si stima che le superfici sommerse rappresentino i tre quarti di tutte le superfici della grotta. Tenendo presente che nelle aree esposte sono state utilizzate tutte le superfici ‘praticabili’ per l’espressione artistica e alla portata degli artisti, si può presumere che un numero considerevole di opere sia già andato perduto.
“Sappiamo che in questo sito in Francia si conserva ben poco. Qualcosa si perde ogni giorno nella grotta ed è per questo che gli scavi sono diventati una questione urgente”
Geneviève PINÇON, Direttrice del Centro Nazionale di Preistoria.