Uno degli elementi fondamentali per cercare di ricostruire l’antico impianto del borgo medievale di Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa, sono le gallerie sotterranee. Queste gallerie, composte da cunicoli comunicanti scavati direttamente nel tufo, costituivano in origine una vera e propria città sotterranea.
Per comprendere lo sviluppo parallelo di una rete sotterranea sotto l’attuale struttura della città, è necessario considerare la conformazione del castello, che era considerato il più solido e meglio attrezzato della Toscana, come descritto da Villani.
Fin dal 906, il castello o Rocca ospitava un complesso edilizio ricco e articolato che comprendeva le strutture del potere politico e religioso. Questo insediamento circondava il perimetro del castello, che si trovava all’interno dell’area delimitata dalle attuali Via di Mezzo e Via dell’Orologio. Le case a corte, risalenti all’alto Medioevo, erano caratterizzate da uno spazio aperto antistante. Nel corso del tempo, questi spazi furono progressivamente suddivisi e riempiti da altre case, creando strutture definite “case a pseudo schiera”, in cui le case adiacenti si appoggiavano ai confini delle antiche corti, lasciando solo un stretto vicolo sul fronte. Dai vicoli interni delle corti si svilupparono successivamente i percorsi delle strade sul lato opposto all’ingresso, creando così la seconda cinta muraria.
Nel XII secolo, il castello iniziò a espandersi e le nuove parti urbane si disposero linearmente in anelli concentrici, con unità edilizie che si aggregavano in serie, tipiche dei tessuti urbani medievali.
L’intera struttura fu influenzata dalla conformazione orografica del rilievo collinare, in particolare tra la seconda cinta muraria e la parte corrispondente alle attuali Via Carducci e Via Roma. Qui, le abitazioni si affiancavano inizialmente partendo dal basso, caratterizzate da un solo fronte rivolto verso la principale viabilità e prive di spazi aperti propri.
Si sviluppò così una città sotterranea, oltre alla città visibile, a causa della sovrapposizione degli insediamenti. Quella che oggi è visitabile rappresenta solo una piccola parte della rete di cunicoli che si estendeva sotto le abitazioni, passando attraverso le tre cerchie murarie che circondavano il castello medievale.
Poiché la presenza costante di pozzi, cisterne e altre strutture per la raccolta dell’acqua è il denominatore comune della maggioranza dei sotterranei, è realistico ipotizzare che questi cunicoli nascondessero inizialmente una rete idrica. Questa rete serviva la quasi totalità delle abitazioni del centro, fornendo acqua agli abitanti del castello sia in tempo di pace che durante gli assedi.
Parallelamente a questa funzione, è probabile che i cunicoli fossero stati progettati anche con uno scopo militare più stretto. Correndo sotto le abitazioni, i cunicoli attraversavano originariamente le tre cerchie murarie che circondavano il castello medievale. Facevano quindi parte di una rete segreta che durante gli assedi poteva essere utilizzata a fini difensivi, consentendo di passare da una cerchia all’altra delle mura senza essere visti dai nemici o, nel peggiore dei casi, come vie di fuga.
Successivamente, dopo la conquista di Santa Maria a Monte da parte di Firenze nel 1327, il castello perse il suo ruolo strategico e le abitazioni furono costruite attaccate alle tre cerchie delle mura difensive. Anche i sotterranei persero la loro funzione originaria e furono adibiti a cantine per la conservazione di vino e alimenti, beneficiando della bassa temperatura che caratterizza tali ambienti.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, i sotterranei furono parzialmente murati o tamponati per servire come rifugi antiaerei per gli abitanti e per impedire l’accesso da parte delle truppe tedesche. Ciò comportò profondi cambiamenti nella struttura dei cunicoli.
Nonostante i secoli trascorsi e le modifiche subite nel corso del tempo, la “città nascosta” composta da cunicoli, cantine e cisterne per l’approvvigionamento dell’acqua conserva ancora oggi tutto il suo fascino. Durante le iniziative più significative che valorizzano il centro storico nel corso dell’anno, vengono organizzate visite guidate per permettere di ammirare questa rete sotterranea.
La cisterna Medievale
La Cisterna Medievale, che si trova all’interno della Biblioteca Comunale, risale probabilmente al XIII secolo. Per accedervi, si attraversa una corte interna che conduce a un ampio vano con soffitto in tufo rinforzato da grandi archi a tutto sesto. Attraverso un’apertura semicircolare si può osservare il deposito d’acqua che viene costantemente alimentato dalla falda acquifera. Questa cisterna rappresentava una risorsa essenziale che non poteva mai mancare per fornire acqua al castello, sia in tempo di pace che in caso di assedio nemico.
Accanto alla cisterna si trova un cunicolo sotterraneo, attualmente tamponato, che originariamente fungeva da passaggio militare segreto, utilizzato dai difensori del castello in caso di necessità.
Situata all’interno della Biblioteca Comunale, la Cisterna Medievale è visitabile durante l’orario di apertura della Biblioteca stessa.
Via G. Carducci, 32 – Santa Maria a Monte (Pi).