A circa dieci chilometri da Pisa, nel Comune di San Giuliano Terme, si trova una frazione dall’insolito nome di Pappiana, toponimo prediale che deriva da Papius, il nome del legionario romano al quale fu concesso, al momento del congedo, l’appezzamento di terreno sul quale oggi sorge il paese (Papius – Papiani, genitivo Latino che significa “di Papius”. In una mappa del XIX secolo, il paese è ancora indicato come Pappiani e non è certo quando sia avvenuta la trasformazione nel nome attuale).
Nell’odierna Pappiana, sorge la Chiesa di Santa Maria, anticamente detta Santa Maria della Dirotta. Questo nome era dovuto al fatto che la strada in cui si trova la Chiesa, oggi intitolata al socialista Giacomo Brodolini, già sindacalista e ministro del lavoro nella Prima Repubblica, era in origine un affluente del Serchio e, nonostante sia stata prosciugata e utilizzata appunto come strada, non mancava di ritornare alla sua natura originaria ad ogni straripamento del fiume, danneggiando così la Chiesa.
Originariamente costruita nell’803, dovette essere ristrutturata a causa dei danneggiamenti causati dal fiume, nel XVI secolo, finché nel 1861, una volta posto fine al problema, fu completamente ristrutturata e purtroppo, come era usanza all’epoca, fu intonacata e imbiancata coprendo così la facciata originaria. Con l’occasione, fu anche cambiato l’assetto dell’edificio, spostando la porta di ingresso dal lato ovest al lato sud, dove si trova attualmente.
Intorno al 1960, il parroco dell’epoca, il compianto don Mario Pescioli, conversando con un parrocchiano fuori dalla Chiesa, si appoggiò al muro con una mano scrostando inavvertitamente una parte di intonaco e mettendo in luce le pietre della facciata. Ne seguì un lavoro di restauro che riportò l’esterno della Chiesa al suo antico splendore.
L’edificio, infatti, era stato ricostruito nel corso degli anni con materiali della chiesa originaria, tra i quali spicca un architrave, che era stato riutilizzato come elemento decorativo sul muro esterno, che, intorno al 1985, il professor Mario Bucci, docente di Museologia presso l’Università di Pisa, attribuì a Biduino, uno scultore di epoca medievale attivo nel Duomo di Pisa.
Al di là di chi ne sia l’autore, l’architrave è l’elemento più interessante presente nella Chiesa. Raffigura un tralcio vegetale trattenuto da un uomo sul quale sono raffigurati alcuni animali. Dobbiamo tenere conto che, all’epoca della sua realizzazione, le decorazioni e gli affreschi delle chiese, avevano la funzione di istruire i fedeli analfabeti sulle sacre scritture.
In particolar modo, a destra si può vedere un leone che ha atterrato un vitello (Il vostro avversario, il Diavolo, va attorno a guisa di leone ruggente, cercando chi possa divorare – 1 Pietro 5: 8-9). A sinistra un uomo tiene una mano sul cuore, mentre con l’altra si regge ad un tralcio di vite (Io sono la vite, voi siete i tralci – Giovanni 15: 1- 8). Infine, al centro troviamo un grifone, simbolo di Gesù Cristo.
All’interno della Chiesa, a causa dei continui lavori di ristrutturazione, non ci sono elementi di spicco, ad eccezione di un affresco attribuito a Benozzo Gozzoli all’interno del campanile, che però non è visibile al pubblico.
La Chiesa di Santa Maria a Pappiana, quindi, pur sorgendo in una piccola frazione, vale comunque la pena di essere conosciuta.