Una prova d’ attore superata da entrambi a pieni voti, quella di Lino Guanciale e Francesco Montanari, che si fronteggiano, si abbracciano, si sfidano nel testo di Davide Sacco ‘l’ uomo più crudele del mondo’, in cartellone al teatro della Fortuna di Fano per l’apertura della stagione di prosa 2023/24.
Un testo che inizia da una scarna e scura scena d’ interno, l’ ufficio di un ricco cinico industriale, proprietario di una fabbrica d’ armi, noto per la sua crudeltà, alle prese con un giornalista di provincia, apparentemente buono e normale. Ma l’ autore e regista, giovane autore della nuova drammaturgia italiana, trasforma l’ incontro in un duello, verbale fisico umano, con un crescendo di ruoli che si alternano e ribaltano, ricco di imprevedibili colpi di scena: un vero e proprio noir che avvolge di tensione lo spettatore.
Ci si chiede, nel corso dei 90 minuti, quale sia l’abisso umano più inconfessabile, quali segreti rimossi possano albergare anche nelle cosidette persone perbene, quanto l’avidità possa corrompere e travolgere le personalità più quiete. È così che l’ anonimo giornalista, incalzato sottilmente dall’ industriale crudele, provocato inconsapevolmente all’ esternazione dei peccati innominabil i,liberato dai freni inibitori con l’aiuto di abbondante alcool, svela il suo orrendo imperdonabile crimine che lo rende a sua volta l’ uomo più crudele del mondo.
Il vortice del ballo finale inganna, allude a un epilogo di complicità abbietta tra Guanciale e Montanari, ma trascende in una sconvolgente confessione di colpevolezza che si conclude con la morte di uno dei due. La bravura degli attori sta molto nella capacità di non sovrastarsi, non cercare il protagonismo individuale,
ma riempire quell’ unica disadorna scena
di energia, carica, sinergia.