Generalmente è l’Amore spirituale per Dio ed il prossimo o quello profano per un’anima gemella, l’Eva di Adamo, o la nostra partner, moglie o convivente che sia, a farci stare sereni ed in pace con noi stessi, permettendoci di realizzare con più ardore ed alacrità d’impegno quanto operiamo dato che sappiamo che le nostre fatiche e gli sforzi sono per qualcuno a cui ci siamo donati, hanno uno scopo preciso: il bene della famiglia. Naturalmente può succedere che non rinnovando questo sentimento giorno per giorno in modo che non diventi una monotona e sterile routine con il passare degli anni, aggiungendoci poi pure l’eccessiva coabitazione per il “lockdown” da pandemia o le sempre crescenti angustie da disoccupazione che provocano problemi e dissapori della primaria cellula della società civile, oppure per il fatto che uno dei due abbia il classico “colpo” di fulmine e s’innamori di un’altra persona, il nucleo domestico si rompa e si diventi reciprocamente intolleranti, non accettando magari più quelle differenze di idee, opinioni, modi di cucinare e vestire, che prima il sentimento faceva sopportare. Tutto questo è plausibile e comprensibile sul piano umano, mentre strano, paradossale e surreale, raramente è dato registrarlo, è quello che lo scrittore e regista Danilo De Santis porta sulla scena per far riflettere sulla possibile deflagrazione della coppia fino a ieri legata da una perfetta intesa logica e fisica. Mentre Francesco Totti ed Hilary Blasi si sono infiammati per un altro cuore, lui per quello della bella Noemi Bocchi e lei per il fustone tedesco Bastian Muller, più sconvolgente e straordinario è quello che getta nello scoraggiamento e nel panico Cristiano al mattino nel bagno allorché, preparandosi entrambi per andare al lavoro, Marcella gli comunica che non lo desidera più, non gradisce per il futuro congiungersi carnalmente con lui, anche se non vuole il divorzio. Figuratevi lo sbigottimento dello stralunato compagno che non riesce a spiegarsene le ragioni e gliene domanda conto: non l’attrae più o è diventata fedifraga e lo cornifica, come nel caso citato sopra, tradendolo con un altro? Niente di tutto questo che state immaginando, semplicemente durante la notte Marcella è stata invasata da pensieri scientifici e spirituali di tenore eccentrico, per cui ora si ritiene un essere superiore di un altro pianeta per cui non può abbassarsi sa rapporti carnali con uno rimasto indietro come Cristiano. Fa esercizi fisici per raggiungere il Mantra e lo Zen, mentre lui non riesce a sintonizzarsi sulla sua linea d’onda, non è in grado di decifrare l’espressioni e le formule chimiche da lei usate, così da pensare che sia in preda ad una possessione diabolica ed a chiamare il loro curato per conoscere se può venire a liberarla dal demonio. Per l’esorcismo occorre la delega speciale dell’Ordinario che il povero sacerdote non ha e pertanto a Cristiano non resta che rassegnarsi, domandando a Marcella di chiedere al capo carismatico, leader personale autoritario, della sua setta extragalattica di poterlo portare con lei nel suo viaggio mentale e planetario per addestrarlo esotericamente nell’arte dell’occulto ed della cabala alchemica. Siamo con tale testo dell’esterefatto, angosciato, sconvolto e curioso, spinto dalla voglia irrefrenabile di seguire la moglie sullo stesso livello astrofisico dell’occultismo più che della metanoetica spiritualità, De Santis nel pieno d’un fiabesco ed intrecciato dialogo fiabesco che fan scoppiare dalle risate il pubblico in sala al Golden di via Taranto per la paradossale satira frizzante e l’estemporanee battute, che fanno ritenere di trovarci di fonte a due casi pietosi di perdita di logica credibilità con il ricorso alla terapia d’urgenza prevista dalla legge Basaglia per recuperare le menti deliranti. Tuttavia in siffatta favola di turbamento mentale con argomenti sensuali e lascivi, sessuali emozioni derivanti da volgari espressioni e pulsioni erotiche brutali, s’inseriscono di passaggio discorsi maggiormente pregnanti in quanto legati alla spiritualità, alla lettura dei segni ed allo scrutamento dell’iperuranio, con la chiaroveggenza e la teologia con il desiderato Paradiso della terza cantina dantesca del Paradiso con i personaggi di Beatrice e San Bernardo, che eleva la Canzone alla Vergine nel XXXIII Canto. Alla fine pure Cristiano viene preso per partecipare al viaggio spaziale che sta per partire, con loro che s’accingono a farlo con i rispettivi accappatoi bianchi e riequilibrata la relazione matrimoniale su un’asse paritaria. Le coppie presenti al Golden vi si potranno rispecchiare per chiedersi se tra loro la comprensione ancora funziona ed in che posizione geometrica sono situati l’uno rispetto all’altra, se devono rivedere qualcosa nel loro menàge. Il lavoro sarà in scena al Golden fino a domenica 12 con due superbi e spigliati attori quali Danilo De Santis e la provocatrice, perturbante la serafica quiete delle pareti domestiche, Roberta Mastromichele, che danno vita al loro fitto ed appassionante, talvolta spiazzante, dialogo senza un attimo di pausa fino al termine.
Giancarlo Lungarini