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Il Castello di Fénis in Valle d’Aosta

da Emiliano Cecchi
Castello di Fenis
Foto principale di Rufus46 – Opera propria, CC BY-SA 3.0
Il Castello di Fénis, uno dei castelli medievali meglio conservati in Italia.

La Valle d’Aosta è una regione che presenta una alta concentrazione di castelli, se ne contano oltre 20 nel territorio e molti di essi assai vicini tra loro.

Tra tutti spicca il Castello di Fénis, uno dei castelli medievali meglio conservati in Italia. Sito nell’omonimo Comune di Fénis, l’edificio occupa quella che sembra molto più la collocazione ideale per il centro direzionale di un’azienda agricola che non per una fortezza. Nato in una zona priva di difese naturali, unisce ai caratteri della fortificazione quelli della residenza signorile. È naturale chiedersi se la sua origine più antica non possa essere stata una villa rurale romana, anche se nulla permette di confermare quella che resta una semplice ipotesi teorica.

La storia del castello è sconosciuta fin oltre il 1200, prima di quelle date non possiamo neppure affermarne l’esistenza. Bisogna scendere oltre l’inizio del XIII secolo per trovare le prime citazioni del castrum Fenitii che fa già parte del patrimonio della famiglia dei visconti di Aosta, per la precisione dal 1242, fino alla fase matura della signoria di Aimone di Challant, oltre il 1330.

Noto per la sua straordinaria architettura, con le torri e mura merlate colpisce chi lo osserva e richiama immediatamente la storia, la vita e l’arte del Medioevo. Il maniero è la sintesi di diverse campagne costruttive succedutesi negli anni, dovute ai più importanti esponenti della casata degli Challant.

Il castello è costituito da un corpo centrale di forma pentagonale circondato da una doppia cinta muraria merlata lungo la quale sono posizionate diverse torrette collegate tra loro da un cammino di ronda. Le torri più grandi, a sud e a ovest, sono munite di feritoie per frecce, e beccatelli a sostegno della parte più alta. Il muro rivolto a nord era dotato di quattro torrette circolari, divenute cinque in seguito ai restauri degli anni trenta. Si accede all’interno della struttura attraverso un portale che si apre nelle mura del lato a sud e passa vicino a una delle torri più antiche del maniero.

Superata la cinta muraria ci si ritrova in un cortile chiuso, che circonda la struttura centrale. Sul lato nord-est di questo cortile è presente un edificio rettangolare un tempo adibito a scuderia, mentre l’accesso al corpo abitativo centrale si trova in corrispondenza della torretta a metà del lato est. Il corpo centrale si sviluppa su tre piani, che circondano un cortile interno quadrangolare, oltre al seminterrato dove erano situate le cantine e le prigioni.

Il piano terreno era destinato alla guarnigione del castello e a locali di servizio. Il primo piano era riservato ai signori del castello e ospitava una cucina, le stanze dei signori, il tribunale e la cappella. Il secondo piano infine era destinato alla servitù e agli ospiti del maniero.

L’aspetto odierno del castello di Fénis è il risultato di trasformazioni succedutesi nel tempo che hanno apportato modifiche sostanziali all’edificio originario del XIII secolo.

Dopo l’acquisizione del maniero al patrimonio dello Stato, avvenuta per l’impegno profuso da Alfredo d’Andrade nel 1895, le ricostruzioni promosse durante il regime fascista dal Ministero dell’Educazione Nazionale e in particolare la reintegrazione della doppia cinta muraria, conferirono all’edificio quel carattere fiabesco che tuttavia poco riflette l’aspetto originario del castello.

È possibile visitare il castello, per maggiori informazioni e per acquistare i biglietti fare riferimento a questo link.

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Informazioni sulla pubblicazione

Testo inviato da Emiliano Cecchi
Foto principale di Rufus46 – Opera propria, CC BY-SA 3.0
Emiliano Cecchi

Emiliano Cecchi

Web Designer per la PuntoWeb.Net sas, mi occupo anche di editoria online sin dal lontano 1996. Già ideatore e curatore di vari portali, sono il co-founder di LiquidArte.it dove svolgo anche il ruolo di content manager. Sono appassionato di storia e di tutto quanto può accrescere la mia cultura.
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