Il 13 Luglio del 1954, a Delegazione Coyoacán, Città del Messico, in Messico, moriva Frida Kahlo. Era nata a Coyoacán, in Messico nel 1907, il suo nome completo era Magdalena Carmen Frieda Kahlo y Calderón e fù una pittrice dalla vita travagliata, dalla personalità molto forte, con singolare talento artistico, spirito indipendente e passionale, fuori da ogni convenzione sociale. A 18 anni ebbe un terribile incidente stradale che le cambiò drasticamente la vita e la rinchiuse in una profonda solitudine che ebbe nell’arte la sua sola apertura sul mondo. Colonna vertebrale spezzata in tre punti, frantumato il collo del femore e le costole, 11 fratture alla gamba sinistra, piede destro slogato e schiacciato; spalla sinistra lussata, osso pelvico spezzato in tre punti ed un corrimano dell’autobus le entrò nel fianco e le uscì dalla vagina. Dopo 32 operazioni chirurgiche, dimessa dall’ospedale, fu costretta ad anni di riposo nel letto di casa, col busto ingessato. Questa situazione la spinse a leggere ed a dipingere ed i genitori le regalarono colori, pennelli, tele ed un letto a baldacchino con uno specchio sul soffitto, in modo che potesse vedersi. Iniziò così la serie di autoritratti. Fatta dell’arte la sua ragion d’essere, in seguito sottopose i suoi dipinti a Diego Rivera, illustre pittore dell’epoca, il quale ne rimase assai colpito e ne favorì l’inserimento nella scena politica e culturale messicana. Divenne un’attivista del Partito Comunista Messicano e si innamorò di Diego Rivera, che sposò nel 1929, pur sapendo dei continui tradimenti a cui sarebbe andata incontro. La Kahlo si esprimeva con uno stile naïf, che la portò a dipingere piccoli autoritratti ispirati all’arte popolare ed alle tradizioni precolombiane, con l’intento di affermare la propria identità messicana e pur avendo contatti ed incursioni nel surrealismo, rimase sempre molto personale. Pochi anni prima della sua morte le venne amputata la gamba destra, ormai in cancrena e morì di embolia polmonare a 47 anni. Fu cremata e le sue ceneri sono conservate nella sua Casa Azul, oggi sede del Museo Frida Kahlo. Le ultime parole che scrisse nel diario furono: “Spero che la fine sia gioiosa e spero di non tornare mai più.” E’ stata la prima donna latinoamericana ritratta su un francobollo degli Stati Uniti, emesso nel 2001 e la sua vita è stata raccontata in due film: “Frida, Naturaleza Viva” (1986), e “Frida” (2002).
Questa è una mia opera realizzata ad acquarello e grafite in suo omaggio e memoria.
Bruno Pollacci
Direttore dell’Accademia d’Arte di Pisa