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Al Teatro Gentile di Fabriano: “PRIMO STUDIO DI FRANKENSTEIN (A LOVE STORY)” di MOTUS

Frankenstein (a love story), il nuovo spettacolo di Motus, debutta il 13 e 14 ottobre al Teatro Arena del Sole di Bologna, inaugurando la Stagione 23/24. Diretto da Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, vede in scena, insieme allo stesso Casagrande, l’attrice e performer Silvia Calderoni e l’attrice greca Alexia Sarantopoulou; a firmare la drammaturgia è la studiosa Ilenia Caleo. Una produzione Motus con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, TPE – Festival delle Colline Torinesi, Kunstencentrum VIERNULVIER (BE) e Kampnagel (DE).
Ilaria Depari
Photo credits: Ilaria Depari

Al Teatro Gentile di Fabriano: “PRIMO STUDIO DI FRANKENSTEIN (A LOVE STORY)” di MOTUS

Ilaria Depari
Photo credits: Ilaria Depari
Frankenstein (a love story), il nuovo spettacolo di Motus, debutta il 13 e 14 ottobre al Teatro Arena del Sole di Bologna, inaugurando la Stagione 23/24. Diretto da Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, vede in scena, insieme allo stesso Casagrande, l’attrice e performer Silvia Calderoni e l’attrice greca Alexia Sarantopoulou; a firmare la drammaturgia è la studiosa Ilenia Caleo. Una produzione Motus con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, TPE – Festival delle Colline Torinesi, Kunstencentrum VIERNULVIER (BE) e Kampnagel (DE).

Teatro Gentile di Fabriano casa degli artisti, conferma la sua vocazione di luogo privilegiato per la creazione artistica ospitando in questi giorni – su iniziativa del Comune di Fabriano con l’AMAT – la residenza di allestimento di Frankenstein (a love story) di Motus, uno dei gruppi più amati e seguiti a livello internazionale, ideato e diretto da Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, con Silvia Calderoni, Alexia Sarantopoulou ed Enrico Casagrande, drammaturgia di Ilenia Caleo. Il primo studio arriva in scena in anteprima al Gentile sabato 30 settembre (ore 21) in forma di “Cantiere aperto” in attesa del debutto nazionale previsto il 13 e 14 ottobre all’Arena del Sole di Bologna, su iniziativa di ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione tra i coproduttori dello spettacolo.

Frankenstein o Il moderno Prometeo è il tessuto connettivo di questa “nuova creatura”. Un progetto mostruoso composto dalla cucitura di diversi episodi e dal desiderio di ridare vita all’inanimato, galvanizzandolo, scomponendo e ricomponendone pezzi letterari. Uno spettacolo su Frankenstein che è esso stesso (un) Frankenstein.

La struttura a scatole cinesi del libro che Mary Shelley ha scritto a soli diciannove anni e la sua stessa biografia, che tanto si riflette nelle vicende dolorose della creatura inascoltata, sono materia da cui partire nella composizione – con la collaborazione drammaturgica di Ilenia Caleo. Il tema della “progenie mostruosa” che Shelley ha ideato per prima – facendo un balzo dal romanzo gotico alla fondazione di quello fantascientifico, è poi ripensato da molt^ studios^ come una figurazione del possibile – figurazione e favola di un mondo non riproduttivo – dalle vivaci ramificazioni contemporanee nella filosofia postumana. Toccare il non umano, il mostruoso, l’artificiale, sentirne la carne. Il confine pericoloso tra vivente e non vivente. I processi di composizione e decomposizione. Cellule che si autorigenerano fuori dal corpo umano, tecnologie di hackeraggio della riproduzione e Intelligenze Artificiali in rivolta… La notte in cui Mary Shelley sogna Frankenstein ad occhi aperti ricorda la notte in cui lo scienziato vaga raccogliendo frammenti di cadaveri, come la notte primitiva, dell’inizio del mondo. Scenari di creazione, immaginazione mostruosa. La natura è in tumulto. Nei paesaggi estremi, raggelati, dolorosi, due figure si inseguono, cercando ripari. Rabbia, amore, inquietudine, orrore, e ancora amore, amore, un eccesso di amore non corrisposto. «Non vedevo né sentivo parlare di nessuno simile a me» – come l’umano, unico della sua specie, anche la creatura è un unico. La solitudine radicale di una creatura inascoltata, intoccabile, che non trova nessun altr^ a cui parlare, che possa pronunciare il suo nome. È sui confini che i mostri proliferano. Tra i mondi. E qui, tra le cuciture suturate di carni e pelli diverse, questo lavoro prova a stare. Il mostro generato è “un infelice”, “a wretch”, come si dice di chi parte svantaggiato, di chi nasce non perfettamente equipaggiato per l’avventura del mondo: ma si ricordi bene che monstrum deriva da monēre, ammonire, e nel monito c’è sempre qualcosa di prodigioso…

Motus nasce a Rimini nel 1991 da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, producendo sin dalla fondazione spettacoli di grande impatto, capaci di prevedere e raccontare le più aspre contraddizioni del presente. Il lavoro della compagnia, fatto di teatro, performance e installazioni, viene presentato in tutto il mondo. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre premi UBU e prestigiosi premi speciali.

Adattamento e cura dei sottotitoli sono di Daniela Nicolò, la traduzione di Ilaria Patano, assistenza alla regia Eduard Popescu, disegno luci di Theo Longuemare, ambienti sonori di Enrico Casagrande, fonica di Martina Ciavatta.

La produzione dello spettacolo è condivisa con TPE – Festival delle Colline Torinesi, Kunstencentrum VIERNULVIER (BE) e Kampnagel (DE), residenze artistiche ospitate da AMAT & Comune di Fabriano, Santarcangelo Festival, Teatro Galli-Rimini, Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale”, Rimi-Imir (NO) e Berner Fachhochschule (CH), con il sostegno di MiC, Regione Emilia-Romagna.

FRANKENSTEIN (a love story)
ideazione e regia di Daniela Nicolò & Enrico Casagrande
con Silvia Calderoni, Alexia Sarantopoulou, ed Enrico Casagrande
drammaturgia Ilenia Caleo
adattamento e cura dei sottotitoli Daniela Nicolò
traduzione Ilaria Patano
assistenza alla regia Eduard Popescu
disegno luci Theo Longuemare
ambienti sonori Enrico Casagrande
fonica Martina Ciavatta
grafica Federico Magli
produzione Francesca Raimondi
organizzazione e logistica Shaila Chenet e Matilde Morri
promozione Ilaria Depari
comunicazione Dea Vodopi
distribuzione internazionale Lisa Gilardino
una produzione Motus con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, TPE – Festival delle Colline Torinesi, Kunstencentrum VIERNULVIER (BE) e Kampnagel (DE), residenze artistiche ospitate da AMAT & Comune di Fabriano, Santarcangelo Festival, Teatro Galli-Rimini, Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale”, Rimi-Imir (NO) e Berner Fachhochschule (CH), con il sostegno di MiC, Regione Emilia-Romagna

Prossime date:
dal 17 al 19 ottobre 2023
TPE Festival delle Colline Torinesi, Torino

dal 26 al 28 ottobre 2023
Kampnagel, Amburgo

dal 22 al 26 novembre 2023
FOG Triennale, Milano

17 febbraio 2024
Centro Servizi Culturali Santa Chiara, Trento

2 marzo 2024
Teatro Galli, Rimini

9 marzo 2024
Teatro Koreja, Lecce

6 aprile 2024
Teatro Kismet, Bari

Lo spettacolo contiene scene di nudo integrali.

Informazioni e prevendite biglietti (posto unico numerato 10 euro) presso rivendite circuito vivaticket e on line su vivaticket.com, Teatro Gentile 0732.3644.

Informazioni sulla pubblicazione

Testo inviato da Giancarlo Garoia
Photo credits: Ilaria Depari
ID: 383906
Licenza di distribuzione:
Diana Millan

Diana Millan

Magistero in Scienze Religiose conseguito presso l'ISSR "Beato Niccolò Stenone" di Pisa, lavoro per comunicati-stampa.net e sono responsabile editoriale di LiquidArte.it. Appassionata di cinema e libri.
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