“Tu mi doni il vuoto
ma lo impacchetti con classe.
Io mi muovo matta nell’abisso,
tu ne improvvisi i caratteri ed il fondale.
Io scrivo aride poesie,
tu ricerchi orizzonti etimologici nuovi
(l’augurio è che siano almeno freschi e di vita profumati).
Io abbandono gli studi,
tu diventi filosofo.
Io vesto la morte,
tu scopri l’estensione spirituale
dell’identità.
Io cerco l’assoluzione e
m’inoltro in un sogno di solitudine rinnovato.
Gioco all’ambizione dell’eremita…”
“Inquietudine in versi” è una raccolta di poesie che rivela un carattere essenzialmente introspettivo, con un riferimento all’esperienza dell’autrice e con la volontà speranzosa di proporre un rispecchiamento al lettore, chiunque egli sia e qualunque sia la sua storia.
Alcune poesie sono frutto di un atto istintivo e passionale, altre sono l’esito di una profonda ricerca – in fieri – del sé. Si offre ampia voce al negativo insito nell’animo umano, ma non ci si adagia su un esiziale pessimismo; il dolore, infatti, è considerato parte integrante di un cammino esistenziale improntato alla consapevolezza e al desiderio di verità e di amore.