Che cosa ci fa un piccolo bambino dentro alla nostra mente? E’ davvero così? A quanto pare non è solo frutto della fantasia. Ce lo insegnano le scuole di pensiero della moderna psicologia. Recentemente anche le attività olistiche stanno sperimentando approcci alle problematiche mentali ed emotive tenendo conto del bambino interiore.
Si tratta della parte di noi che è rimasta bambina. Essa dimora nella nostra psiche. Solitamente è nella parte inconscia. Si fa vedere poco, e quando emerge non la riconosciamo come tale.
Pare che il problema di fondo sia proprio questo: il mancato riconoscimento dell’io bambino. Ci prendiamo cura dei figli esterni, che mettiamo al mondo. Possiamo vederli, toccarli, udirne la voce; li nutriamo, li vestiamo, li laviamo e li cresciamo. Ma non possiamo fare altrettanto col bambino interiore. Ciò genera la convinzione che non ci sia, perché passa inosservato. O almeno, fintanto che non intraprendiamo un percorso per renderlo cosciente.
Molti problemi della vita quotidiana non vengono risolti facilmente perché conosciamo poco noi stessi, o meglio, abbiamo una conoscenza superficiale di noi, della nostra psiche. Per superare gli scogli che ci troviamo davanti nella vita dobbiamo mobilitare risorse più profonde. Il bambino interiore è tra queste.
Un corso o una serie di incontri con professionisti su questi temi possono farci ritrovare la voglia di vivere, la creatività, l’entusiasmo propri dei bambini. E con essi certamente correremo incontro alla vita con più motivazione.
Qualora il nostro bambino interiore riveli sentimenti difficili, come paura e tristezza, potremo prendercene cura e rassicurarlo. Lui ci ripagherà fornendo il suo contributo alla nostra vita di adulti, che potremo così affrontare prendendo per mano il nostro bambino.