Cittadellarte, una fabbrica di cultura che ospita mostre, incontri ed eventi
Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale istituita nel 1998 a Biella dall’artista Michelangelo Pistoletto, esponente principale dell’arte povera, ed è riconosciuta e convenzionata dalla Regione Piemonte.
Ha sede a Biella in un’ex manifattura laniera (sec. XIX), complesso di archeologia industriale, tutelato dal Ministero dei Beni Culturali.
Cittadellarte gode del sostegno della Compagnia di San Paolo e della Fondazione CRT.
E’ un innovativo modello d istituzione artistica e culturale che Implica l’arte nei diversi settori della società come enzima trasformatore fondato sul binomio libertà/responsabilità.
E’ il luogo dove fare esperienza di un modo di vivere fondato sulla visione del Terzo Paradiso, di cui Cittadellarte è la sede originaria.
In un complesso industriale otto/novecentesco, al centro del distretto laniero biellese, ancora di rilievo mondiale per qualità ed eccellenza, Michelangelo Pistoletto ha avviato negli anni ’90 e realizzato, insieme a un gruppo di ricercatori ed esperti, un laboratorio collettivo; un’organizzazione dove confluiscono non solo artisti, ma anche promotori della sostenibilità nel mondo della moda, imprenditori sociali che sviluppano filiere di economia solidale partendo dalla terra e dall’agricoltura, architetti impegnati nella progettazione e realizzazione di moduli abitativi sostenibili e altri brillanti operatori impegnati in ogni campo in cui l’intelligenza umana sia chiamata ad interagire con la saggezza della natura.
A Cittadellarte i diversi campi di conoscenza e attività si connettono per affrontare le grandi sfide della contemporaneità: il rapporto tra individuo e consesso sociale, tra libertà e responsabilità, tra autonomia e appartenenza, tra appropriazione e condivisione, la sostenibilità dei sistemi economici, l’etica dei modi della convivenza, la formazione e la motivazione all’impegno diretto per il cambiamento portato in ogni ambito della vita sia a livello individuale, sia nelle dimensioni organizzate e collettive, da quelli più profondi come il campo della spiritualità e della politica a quelli più pratici come l’economia, la moda, l’architettura, l’alimentazione.
Cittadellarte è un laboratorio-scuola dedicato allo studio, alla sperimentazione e allo sviluppo di pratiche che traducono in realtà il simbolo del Terzo Paradiso, implicandolo in ogni ambito sociale e in ogni tipo di organizzazione, a partire dal singolo individuo fino ai massimi organismi come le Nazioni Unite. Lo stesso mito del Terzo Paradiso proprio qui ha la sua origine e nel suo pensarsi, progettarsi e manifestarsi incita e propone una costante ricerca finalizzata alla creazione di un equilibrio trinamico tra opposti.
Cittadellarte, quindi, è un nuovo modello di istituzione artistica e culturale che pone l’arte in diretta interazione con i diversi settori della società. Un luogo in cui convergono idee e progetti che coniugano creatività e imprenditorialità, formazione e produzione, ecologia e architettura, politica e spiritualità. Un organismo poliedrico e poliformico inteso a produrre civiltà, attivando un cambiamento sociale responsabile necessario ed urgente a livello locale e globale.
Cittadellarte si trova all’interno dei locali di un opificio dismesso, l’ex Lanificio Trombetta, un complesso di archeologia industriale nello storico centro tessile di Biella.
Cittadellarte offre diverse tipologie di fruizione e contatto, che vanno da una semplice visita guidata ad un coinvolgimento attivo e costante nel tempo. Qualunque sia il livello di “intensità” scelto, il visitatore sarà invitato a vivere gli spazi della Fondazione coinvolgendosi direttamente in prima persona, ovviamente in forme e modi diversi.
Si può, infatti, iniziare con un semplice assaggio di questi variegati modi e mondi attraverso una visita guidata per poi magari scegliere di tornare per soggiornare più giorni partecipando alle offerte delle Terme Culturali o ai moduli formativi di B.E.S.T. o Unidee; si può frequentare la Fondazione con costanza iscrivendosi ad un coworking o si può persino diventare veri e propri Ambasciatori di Cittadellarte e del Terzo Paradiso nel proprio territorio, impegnandosi nella sperimentazione e nella diffusione dei valori e delle visioni che muovono e sottendono ogni attività qui ospitata.
AL BISTROT DELLE ARTI
All’interno del complesso, un’accogliente caffetteria dai soffitti con i mattoni a vista propone una cucina creativa e sostenibile in un ambiente giovane e informale.
Prenotazioni: +39 3356558557 o al +39 3311045933
Cittadellarte
Via Serralunga 27, Biella
Tel. + 39 015 8971064
fondazone@cittadellarte.it
www.cittadellarte.it
A Biella la Woolbridge Gallery, polo creativo nell’antico Lanificio Pria
Il progetto è nato dall’idea di due persone, il collezionista e mecenate Patrick Saletta, francese ma con origini biellesi, e il gallerista Jean Le Guyader, francese con esperienze nell’arte a Parigi, Shangai e Beirut.
Galleria di post-war e arte contemporanea s sviluppa su 10.000 metri quadrati in un ex Lanificio Tessile, a pochi passi Cittadellarte – Fondazione Pistoletto. Un anno fa, novembre 2021 è stata inaugurata la mostra “Zona Bianca Zero” curata da Giorgio Verzotti.
A seguito della mostra Michelangelo Pistoletto ha deciso di ospitare, quattro fra gli altri artisti partecipanti e ha proposto questa altra occasione espositiva Quattro pezzi (non tanto) facili, Filippo Berta, Masssimo De Caria, Carlo e Fabio Ingrassia e Daniele Innamorato presso la sua Fondazione. Un modo per legare più articolatamente l’attività di quest’ultima al contesto artistico in cui essa opera, mantenendo nel contempo uno sguardo ad ampio raggio sulle più interessanti traiettorie di ricerca delle pratiche artistiche anche con specifico focus nel nostro paese.
La mostra è intitolata “Quattro pezzi (non tanto) facili”, a sottolineare la complessità di pensiero che gli artisti infondono nei loro diversissimi lavori.
L’iniziativa nasce da una scelta di Michelangelo Pistoletto, fra i partecipanti alla mostra collettiva Zona Bianca Zero, aperta nel novembre 2021 presso la Woolbridge Gallery, un grande ex-spazio industriale divenuto galleria d’arte. Michelangelo ha deciso di ospitare, a sua scelta, quattro fra gli altri artisti partecipanti alla mostra e ha proposto questa altra occasione espositiva presso la sua Fondazione; un modo per legare più articolatamente l’attività di quest’ultima al contesto artistico in cui essa opera, mantenendo nel contempo uno sguardo ad ampio raggio sulle più interessanti traiettorie di ricerca delle pratiche artistiche anche con specifico focus nel nostro paese.
Massimo De Caria propone sculture ridotte al minimo rilievo plastico, quasi vibratili sensori, oppure opere appena piu strutturate ma giocate sull’accostamento fra materiali (vetro, acqua, metalli) che creano reazioni chimiche capaci di mutare l’aspetto dell’insieme.Daniele Innamorato, che è anche fotografo e graphic designer, adotta una pittura irruenta, espressa al meglio su grandi dimensioni, con la quale da’ vita a spettacolari corpo-a-corpo con la materia (olio o acrilico o altro) e con la vitalità del colore.
Filippo Berta con il suo video “Gente comune” e con le foto, i disegni e le sculture ad esso collegati ci mette a confronto con l’aspetto dispotico e oppressivo del mondo globalizzato, fra divisioni e disuguaglianze. Lo fa però con una carica poetica tanto intensa da diventare liberatoria.
I fratelli Carlo e Fabio Ingrassia sanno coniugare una incredibile sapienza tecnica nel rendere i minuscoli brani di realtà dei loro minuziosi disegni con una grande inventiva nell’attribuire valori metaforici e significati profondi ai materiali plastici con cui realizzano sculture e installazioni.
Ad oggi in galleria Woolbridge un group show con una selezione di lavori tra cui opere di Ghada Amer, Carlos Amorales, Donald Baechler, Domenco Bianchi, John Bock, Jmes Brown, Mathias Blitzer Gorgio De Chirico, Gino De Dominicis, Nicola De Maria, Alberto Di Fabo, Piero Dorazio, Jan Fabre, Flavio Favelli,Mona Hatoum, Roni Horn, Massimo Kaufmann, Vncenzo Irolli, Peter Halley, Jonathan Lasker, Sergio Limonta, Jason Martin, Jonathan Monk, Vik Muniz, Takashi Murakami, Ernesto Neto, Luigi Ontani, Tony Ouster, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Erik Parker Michelangelo Pistoletto, David Salle, Mario Schifano, Julian Schnabel, Francesco Vezzoli, Piotr Uklanski, Not Vital, Andy Warhol, Gilberto Zorio, e dcumentari d’arte realizzate da Marco di Castri e Gianfranco Barberi.
Woolbridge Gallery
Va Salta di Riva 3, Biella
Mercoledì-domenica 10.00 – 12.30 / 14.30 – 19.00
mail: contact@woolbridgegallery.com
www.woolbridgegallery.com
“Crisi: come cambia il paradigma del mercato dell’arte”
Le prestigiose Sale Auliche della Fondazione Pistoletto hanno fatto da suggestiva cornice alla tavola rotonda, organizzata da Cittadellarte e Woolbridge Gallery, con la partecipazione di Michelangelo Pistoletto, Giorgio Verzotti, Patrick Saletta e Jean Le Guyader
Il mercato e gli investimenti nell’arte, gli NFT – Non-fungible token, Cittadellarte e il Terzo Paradiso, la mostra Quattro Pezzi (Non tanto) Facili: sono stati questi alcuni dei topic chiave de Crisi: come cambia il paradigma del mercato dell’arte. L’appuntamento ha nuovamente suggellato la collaborazione tra Cittadellarte e la Woolbridge Gallery, ponendosi in continuità con la mostra del 2021 Zona Bianca Zero, che vide Michelangelo Pistoletto tra i partecipanti e l’esposizione collettiva Quattro Pezzi (Non tanto) Facili, inaugurata durante l’ultima edizione di Arte al Centro. Con l’intento di favorire la collaborazione tra la Fondazione di via Serralunga a Biella e altri centri artistici del territorio, vennero scelte alcune delle opere realizzate da alcuni artisti che avevano partecipato all’esposizione collettiva del 2021; i creativi in questione, Massimo De Caria, Daniele Innamorato, Filippo Berta, Carlo e Fabio Ingrassia, sono poi divenuti gli autori protagonisti di Quattro Pezzi (Non tanto) Facili.
Le due realtà artistiche, come accennato, hanno nuovamente collaborato organizzando insieme la tavola rotonda tenutasi il 2 novembre. L’evento ha visto intervenire Michelangelo Pistoletto, Patrick Saletta (collezionista e art dealer), Jean Le Guyader (cofondatore della Woolbridge Gallery) e Giorgio Verzotti (curatore e critico d’arte), che ha moderato l’incontro. L’appuntamento non si è concluso con il dialogo tra i relatori, ma ha generato un confronto che ha visto protagonisti sia gli artisti, presenti per l’occasione, della mostra Quattro Pezzi (Non tanto) Facili sia il pubblico in sala. (fonte journal.cittadellarte.it)
Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Inizia a esporre nel 1955 e nel 1960 tiene la sua prima personale alla Galleria Galatea di Torino. La sua prima produzione pittorica è caratterizzata da una ricerca sull’autoritratto. Nel biennio 1961-1962 approda alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore, la dimensione reale del tempo e riaprono inoltre la prospettiva, rovesciando quella rinascimentale chiusa dalle avanguardie del XX secolo. Con questi lavori Pistoletto raggiunge in breve riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti. I Quadri specchianti costituiranno la base della sua successiva produzione artistica e riflessione teorica.