Il progetto, dal titolo “Avrò cura di me”, ha visto per protagonisti sette utenti del centro di aggregazione sociale Helios che hanno utilizzato la macchina fotografica come mezzo espressivo e comunicativo per raccontare emozioni, desideri, paure e aspettative. Questo percorso troverà compimento nell’allestimento di una vera e propria esposizione che verrà inaugurata alle 18.00 di sabato 21 gennaio nella galleria in via Vittorio Veneto 33/20 e che resterà visitabile gratuitamente anche domenica 22 gennaio, sabato 28 gennaio e domenica 29 gennaio con orario dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30.
Il laboratorio fotografico del centro Helios di via Fiorentina, avviato nel 2014 dalla pedagogista Lucia Caneschi, è stato proposto in una dimensione terapeutica per fornire a adulti con disabilità un’opportunità per facilitare la scoperta di sé stessi, delle proprie idee e del mondo circostante, aiutandoli a comprendere e a esprimere i loro diversi pensieri. Giuseppina Badii, Maria Pia Carannante, Rossella Dainelli, Laura Marmorini, Sergio Pancini, Roberto Pasqui e Filippo Sarrini sono i setti fotografi che hanno intrapreso un percorso introspettivo e che hanno scelto un tema su cui lavorare riferito a una situazione personale di ieri o di oggi per portarla in superficie, rielaborarla e raccontarla attraverso immagini scattate in autonomia o in modalità autoscatto per condividere emozioni e sentimenti difficili da comunicare a parole. Tutto questo troverà ora espressione nella mostra “Avrò cura di me” che, organizzata insieme alla cooperativa Abilita e al consorzio Reses, sarà ospitata in uno degli ambienti di riferimento dell’universo fotografico aretino in virtù della rinnovata collaborazione tra Helios e Spazio Imago. Questa esposizione ha trovato realizzazione con la direzione artistica di Fanny Raspini e con la collaborazione tecnica di Angelika Witkowska che da anni affiancano Caneschi nella promozione di questi percorsi artistici, espressivi e terapeutici.
«Le fotografie – spiega Caneschi – sono un valido mezzo di comunicazione per raccontare una storia, trasmettere un messaggio, comunicare un’emozione, sollecitare una riflessione. “Avrò cura di me” ha un’importante valenza sociale, artistica e terapeutica, con immagini che evocano sentimenti, pensieri e informazioni attraverso una narrazione guidata di aspetti importanti della vita dei loro autori che, con gli scatti esposti, si raccontano, entrano in relazione e incentivano una conoscenza reciproca».