Una tela di juta tagliata e ricucita a croce e l’ultima opera del pittore Hypnos al secolo Gilberto Di Benedetto che sintetizza in modo molto semplice come la croce sia oggi piu’ che mai attuale.
L’artista con queste sutura in oro intende esaltare la ferita esistenziale come un mezzo per evolvere e crescere spiritualmente.
“Siamo tutti figli della fragilità, e ogni giorno impariamo nuove lezioni sull’instabilità di ogni bene e sulla provvisorietà di ogni certezza. All’ombra di ogni amore veglia il dolore e ogni storia è segnata da ferite, disappunti, inadeguatezze, incomprensioni. Ognuno è chiamato ad apprendere a cicatrizzare le proprie ferite per accompagnare altri nella guarigione delle loro diverse sofferenze. E Cristo e’ la soluzione. Dalle piaghe di Cristo siamo stati guariti (cfr. 1Pt 2,24; Is 53,5) e nelle sue ferite intravediamo i dolori di tutti gli innocenti. Stare davanti alle ferite degli uomini è un altro modo di stare davanti alle piaghe di Cristo. La guerra in Ucraina, come tutte le altre guerre che si combattono nel mondo, mostrano dolorosamente il volto sanguinante e sofferente di Cristo. Egli, però è presente anche nelle nostre città, in tutti gli «invisibili» che si aggirano nelle nostre strade; persone fallite e perdenti per lo scarto procurato dell’asfissiante competizione sociale”.