Il 10 Ottobre del 1901, a Borgonovo di Stampa, nel Canton Grigioni, in Svizzera, nasceva lo scultore, pittore ed incisore Alberto Giacometti. Figlio d’arte (il padre era Giovanni Giacometti, un pittore post-impressionista) frequentò la Scuola di arti e di mestieri di Ginevra e soggiornò in Italia (1920-21), soprattutto a Venezia e a Roma, appassionandosi alle opere dei grandi maestri della pittura, come Tintoretto e Giotto. Nel 1922 si iscrisse ai corsi di scultura all’Accademia della Grande Chaumière a Parigi, dove poco dopo aprì uno studio con il fratello Diego (che sarà in seguito suo assistente fino alla morte), e per vivere progettò anche mobili e oggetti d’arredo. Nel 1928 Giacometti entrò a far parte del gruppo surrealista (con cui ruppe nel 1935). Iniziò ad esporre al Salon des Tuileries le sue prime sculture surrealiste ed arrivò il successo, dandogli anche l’occasione di entrare in contatto con grandi artisti come Hans Arp, Juan Mirò, Max Ernst e Pablo Picasso. Si interessò alle problematiche esistenzialistiche e non a caso Sartre fù attento interprete della sua pittura. La sua scultura si espresse spesso attraverso figure esili e filiformi, pulsanti di grumi di materia apparentemente informi e risentì anche dell’influenza della scultura etrusca, caratteristica che fù messa in evidenza nella mostra “Giacometti et les Etrusques”, presso la “Pinacotheque de Paris”, Parigi, tra il 2011 ed il 2012. Nel 1962 ricevette il Gran Premio della scultura alla Biennale di Venezia. La sua scultura in bronzo “L’Homme Qui Marche 1” (l’uomo che cammina) realizzata nel 1960, raggiunse il record per prezzo di acquisto di un’opera d’arte (che non sia un quadro) per più di 100 milioni di dollari americani e nel 2015 la sua scultura in bronzo “Pointing man” è stata battuta da Christie’s a New York per 141 milioni di dollari determinando un nuovo record di vendita per una scultura. Il viso di Giacometti ed alcune sue opere sono rappresentate nella banconota svizzera da 100 franchi. Morì nel 1966, a Coira, in Svizzera.
Questa mia opera ad acquerello e grafite è in suo omaggio e memoria.
Bruno Pollacci
Direttore dell’Accademia d’Arte di Pisa